Giovanni il distratto
(Rasseyannyy Dzhovanni – URSS, 1969)
(Rasseyannyy Dzhovanni – URSS, 1969)
Tratto dal racconto “la passeggiata di un distratto” contenuto nel popolare libro “Favole al telefono”, il corto, realizzato per la televisione, narra le disavventure del piccolo Giovanni, bambino con la testa tra le nuvole che non si accorge neanche di perdere pezzi quando cammina per strada.
Per fortuna nel quartiere Giovanni è ben conosciuto e non manca mai chi raccolga braccia, piedi e orecchie incautamente abbandonati, riportandoli alla madre che tra uno sbuffo e un rimbrotto provvede sempre a ricomporre quel figlio tanto originale.
Questo adattamento è stato arricchito di un antecedente non presente nel racconto originale: Giovanni è figlio di una donna che non potendo avere figli acquista da un artigiano un bambino-burattino.
Il piccolo protagonista è inoltre raffigurato come un incontenibile monello che ricorda nelle fattezze e nel comportamento il nostro Pinocchio.
Rispetto alla versione rodariana, inoltre, gli adulti appaiono meno bonari e maggiormente intenzionati a correggere il comportamento del bambino che nel finale prometterà, proprio come Pinocchio, di mettere (letteralmente) la testa a posto.
La passeggiata di un distratto fu trasmessa nell’ambito della trasmissione per bambini “Merry Carousel”.
Il regista Anatolij Petrov, che per la realizzazione del corto si era ispirato nelle forme e nei cromatismi alle opere del pittore Fernand Léger, fu criticato dalla Commissione di Stato Sovietica per il Cinema (Goskino) per questa scelta stilistica anticonformista; questo piccolo lavoro tuttavia è riuscito a lasciare un segno nelle giovani generazioni di registi di film di animazione.
Regia: Anatolij Petrov, Valeriy Ugarov
Soggetto: Gianni Rodari
Sceneggiatura: Anatolij Petrov
Interpreti: Lidiya Korolyova, Georgiy Vitsin
Fotografia: Mikhail Druyan
Riprese: Mikhail Druyan
Montaggio: n.d.
Musiche: Vladimir Shainsky
Suono: Vladimir Kutuzov
Produzione: Sojuzmul’tfil’m
Anno di produzione: 1969
Durata: 4’
Tipologia: cortometraggio
Genere: animazione
Paese: URSS
Distributore: n.d.
Data di uscita: 1969
Formato di ripresa: n.d.
Formato di proiezione: n.d.
Titolo originale: Rasseyannyy Dzhovanni
Altri titoli: n.d.
Premi e riconoscimenti: Selezionato al festival Nasha Animatsiya (“La nostra animazione”) di Mosca (Russia) nel 2010
Scheda a cura di Francesca Caprino
Anatoliy Petrov
Nato nel 1937 a Mosca, studia animazione nel celebre studio Sojuzmul’tfil’m e si perfeziona successivamente presso il Film Studio di Zagabria (Jugoslavia).
Si dedica fino al 1960 all’animazione per poi intraprendere la carriera di cineasta indipendente, occupandosi oltre che di animazione anche della regia e delle scenografie.
Petrov viene ricordato per la peculiarità delle sue animazioni a cui riesce a conferire tridimensionalità pur lavorando con tecniche di tipo tradizionale.
Negli anni Ottanta realizza un ciclo di film dedicati alla mitologia greca. Successivamente insegna animazione in un liceo artistico di Mosca e presso il VGIK (Istituto Panrusso di Cinematografia S. A. Gerasimov).
Muore a Mosca nel 2010.